giovedì 31 gennaio 2013

Invisibile presenza

 
 
E’ sera,
interrogo lampi di memoria
e scintille del camino
arie e suoni arpeggiano,
attorno a me… solo silenzio.
Mistica ara
che lodi fuggenti alati
e discese algide eludi
pel figlio tuo stanco,
nell’eremo chiassoso
l’eretico dubbio ignora.
Sei pioggia
nei giorni cupi d’inverno,
sei sole di lieti salici
dall’alte braccia
che libran vortici d’amore
nel baleno tuo piccolo.
E stingi remote lacrime
nel tepore imbrigliato
della caotica assenza tua,
lontano da te
prima che il fuoco plachi.
...
di Denis Cornacchia

 

martedì 29 gennaio 2013

Lux

 
 
Sempre viva la luce
dall’alte nubi posa
fasce fendenti
su filamenti d’erba traspare
e rade l’aria
dagli orli viziosi.
Nel buio danza
e ripide cascate
d’irte spade
ammara.
Vive di colori
la sua bianca veste
di marginali spazi
prende forma,
e illude fedeltà
nel buio trasparente.
Confondersi non può
tra i lucenti gesti
dall’origine riappare…
è figlia delle stelle.
...
di Denis Cornacchia

venerdì 25 gennaio 2013

L'incurabile guarito

 
 
Vivi privo di vita
silente letale nemico
che dimora sposasti
nel cuore del pensatore.
L’algida gita
su binari introversi
il senso gran male percorri
e la vita divori.
Specchi e riflessi
insieme l’odio abbonda
in carne ed ossa
la mano affonda.
Nel tetro divorato
orchestre di morte
rimbombano meste
e solubili fiamme
cercan la via
del voluto dissesto.
E l’ostile urlò
libertà e amore!
Per te nefasto sbaglio
lo scacco decantò.
...
di Denis Cornacchia

venerdì 18 gennaio 2013

Scalo sotterraneo

 
 
Riverberi alieni
di strana struttura
aleggiano sull’orde
di remota presenza.
Onirica sosta
di là
dalla fonte natia,
chimere di viaggi
e fiumi d’odio
nei tunnel dell’oscurità
l’anime astratte
fortifica.
L’astratto fragore
di sibillina ansietà
sfiora il dramma mortale
che di nebbia si nutre…
il miserabile.
Serrate porte
di notturna ragione,
indubbie sentenze
d’incrinata verità
vivono.
Fervide presenze
albergano
nel vuoto domato
e un gelo notturno
irrompe
nel povero cuore bislacco.
...
di Denis Cornacchia

giovedì 17 gennaio 2013

Mutato tempo librato

 
 
C’è un tempo
che nel tempo
veste il tempo
e la vita rintocca
ne luci ne ombre,
l’imbroglio el fato.
Il buio fermo sta
tra spine di rosa
e fiocchi di neve
nell’intrigo quotidiano
di costante luce falciata.
L’aere smorta
di tunnel solitari
di vago respiro
l’indaco bagliore
cercando va.
Ed il culto
dal manto d’oro
irradia il germe
del fecondo innato
pe l’agio naturale
dell’urlo finale,
il ritorno dell’eco…
e la storia si ripete.
...
di Denis Cornacchia

lunedì 14 gennaio 2013

Come cambia

 
 
Scivola tenue sugli specchi
del mare innamorato
del cielo assopito,
il candore guerriero
degli stagni glaciali remoti.
Sottile vizio naturale
di vergine saggezza vesti
deserti d’acqua
e monti sabbiosi,
tutto si trasforma.
Leale fiocco
in trappola sull’onde
invano richiamo
l’amore nascosto vira,
d’atipica soluzione
muore.
E il natale richiamo
di tanta ragione
s’esclude.
...
di Denis Cornacchia

sabato 12 gennaio 2013

Infiltrazioni

 
 
Tirare sassi
su dannati errori
su gesta esplose
per uno sbaglio violato,
che dire…
tutto tace.
Pieno di meraviglia
l’atomo impazzito
reclama
dignità e orgoglio,
c’è fame di aria
di nobiltà.
E’ tardi,
quel nocciolo avverso
dell’umile sentimento
in terre aride cerca
bauli di terra feconda
e conche d’oceani puri
pel digiuno del male,
e l’assedio immortale
dell’amore nuovo
che non c’è.
E’ tardi, è vero
ma presto è ancora
pel timore
del pianto finale.
...
 
                                                                                     di Denis Cornacchia

giovedì 10 gennaio 2013

Invisibili occasioni

 
 
Oh breve incontro
d’ignota visuale
che tarda luce abbaglia
lo sbaglio mio incolto
sulla grazia tua estinta,
nel nascer piccolo osi
prigioni di sogni sfumati.
Cori d’echi forzati
nelle quinte del mio atto verbo
s’infrangono inermi
tra muraglie e fantasmi,
e solo ardo nel mio tacere.
Vedo nuvole ritorte
e fingo splendor sul mio viso
pel colpa d’un momento
volato nel frammento
di tanta bianca vita
nel mio pensier… svanita.
Torna a me
dall’altro mondo
fermati a guardar,
la mia mano a te si presta
ora lesta ad afferar
il tuo breve… imprecherà.
...
di Denis Cornacchia

martedì 8 gennaio 2013

Il sincrotrone dell'anima
 
La mia prima raccolta di poesie dal titolo originale. Un libro di 114 pagine in vetrina da Amazon.it/com e su lulu.com. All'interno tre racconti brevi, haiku, acrostici ed aforismi.
 
 
 
 
 
 
 


lunedì 7 gennaio 2013

Eravamo fratelli

 
 
E tu fratello…
che ridi e balli
sotto un cielo mio assente
che di sangue mi donasti
al piacere tuo morboso,
nel fango e sabbie
la mia memoria perduta.
E tu sorella…
di lussuria e vanti
copristi con rabbia
il futuro tuo vigliacco
lasciandomi al vento
di mille fiocchi piangenti.
Non un alieno uggioso
a calpestarmi il cuore
nel buio pesto
della tua condizione,
solo fratelli
colmi d’odio
sangue ai denti
ridondanti urla al petto
di gloriosa vittoria…
ma quale vittoria!
Occhi tuoi mesti
d’ora all’eternità,
che l’amore curi
ferite e pensieri
e il mio perdono dono
a te che povero fosti
nel lontano mondo ingannato.
...
di Denis Cornacchia

venerdì 4 gennaio 2013

Cosmo

 
 
Immani fluidi siderali,
spavalde luminescenze
di cantori astrali
al pensiero universale
legano l’anima
e la luce si fonde
nel concerto spirituale.
Minuscolo granello,
l’uomo lento s’appresta
in frac educato
senza indugio
a chiedere nuovo amore
al Dio tipografo…
garbate vite future.
Quel mosto nascente
di sapore lieve
e greve onere
l’anima umana pone
a piè di pagina
di tomi solitari
d’altra civiltà,
pianto e coraggio.
Semmai fossero
d’aurea speranza,
mondi e stelle tutti
in unica ragione,
cosmo e fede
coglierebbero
il caduco sussurro siderale.
...
di Denis Cornacchia

mercoledì 2 gennaio 2013

Anime grigie

 

 
Quel lungo viaggio sudato
soffocante tradimento
dell’errore fatto uomo,
sul ciglio del pianto
l’abisso mortale
trovaron.
Cenere di corpi
sui loro corpi,
la signora falce
anch’essa in lutto
inorridita giaceva
sul petto d’erba appassita.
Quel ciel di nebbia
l’amato sole celava
e di fango
i loro occhi
nutrivan dolore.
Estremo saluto
a chi non c’era,
ai cari abbandonati
che di luce e libertà
regnavan in pace
l’anime sull’onde
d’oceani azzurri.
Grevi strazianti passi
l’agonia vestiva le sere
d’inutili pensieri
intorpiditi dal fendente,
la mano assassina.
Ignari del domani
visi smorti, abbandonati,
d’assente giudizio vitale
le sagome scure ardevano
ed occhi sibillini
schiusi e lucidi
nell’ultimo giaciglio
sprofondavano.
Abbracci, speranze
sfaldate litanie diffuse
a tacer la voce
pe l’ultimo addio.
Ed urla silenti
che di nubi e pioggia
ne avevan pieni i fiumi
e la terra madre
cullar tentò
l’ultimo saluto.
Il dolore
il sacrificio umano,
nulla l’invader spronò
lo spirito alato
che tornar d’incubo
sul pensier malato
taceva l’ombra
del demone ribelle
che di falce perì
sul suo stesso marmo.
Han cercato
l’orizzonte assente,
han sperato la vita
han guardato il cielo
oltre la scia grigia
dove il sole brillava…
ancora di luce.
Una prece.
...
di Denis Cornacchia