domenica 24 marzo 2013

Dannate sorti


 
 
 Nulla può lo stolto
di tanto remore in petto,
alza lo sguardo
in su la cima impoverita
di lena arguita
dell’oltre desiderato.
Si prostrano cupi
i vandali assassini
e la signora falce
divina si veste.
Colpe annegate
pel ludico vizio
in paludi disillusi
sul frontespizio
del pensiero oscuro.
E mesto
il greve lembo
l’ematica stilla inaridisce,
s’infittisce il segreto
dell’abile ironia.
...
di Denis Cornacchia

lunedì 18 marzo 2013

Il milite noto


Dall’alte sponde
all’orizzonte sprona
il fendente mesto
sull’albe spurie,
dall’uomo dannate
dall’avidità pesate.
E d’urlo
l’eco indaga
sui volti misti
dragati dalla pace
di chi amor enuncia.
Dannati scodati
d’ambigua misura
s’avvolgono nel ventre
pianto e crudeltà,
semmai frustrati
nella fertile oscurità.
Armigero,
che degna l’ala tua
potere e giustizia sparge,
innalza amore e perdono
sin dall’ultimo fendente
pei pascoli del gregge tuo
in nome dell’umana stirpe.
...
di Denis Cornacchia


lunedì 4 marzo 2013

Il pescatore

 
 
Reti a mare
al tatto erbose
di vivido spessore
l’immergono.
Squali aggrappati
al destino esemplare
dall’uomo iniettato
a timbro sul collo
di marmoreo arpione
inflitto.
Notti insonnie
di vasta attenzione
sul cielo perlato
bagnato di mare pensante.
Lo sguardo allo specchio,
il vecchio incantatore
di fiocina s’appaga
e il fulmine mortale
fende
e afflitte fauci sgomentano.
Odiosi primitivi
dall’alito fumante
di menta, di tabacco
e buon vino irrorato,
stanchi e cupi
nella dimora riprendon posto.
Mani rugate
spaccate di lavoro
dai fiumi di sale
primeggiano remote speranze  
e l’erba di terra
accarezzan dolcemente
prima del ritorno
allo sprono del mare.
...
di Denis Cornacchia