domenica 24 marzo 2013

Dannate sorti


 
 
 Nulla può lo stolto
di tanto remore in petto,
alza lo sguardo
in su la cima impoverita
di lena arguita
dell’oltre desiderato.
Si prostrano cupi
i vandali assassini
e la signora falce
divina si veste.
Colpe annegate
pel ludico vizio
in paludi disillusi
sul frontespizio
del pensiero oscuro.
E mesto
il greve lembo
l’ematica stilla inaridisce,
s’infittisce il segreto
dell’abile ironia.
...
di Denis Cornacchia

Nessun commento:

Posta un commento